"Facciamoci una passeggiata"
Guardavo il riflesso di Marine tra le gocce di pioggia sulla finestra, che
scivolavano sul suo viso illuminato dalla luce dello schermo, troppo intenta a
scavare in chissà quali segreti.
"Ma piove.."
"Ha smesso"
".. e fa freddo"
"Fresco... ma a te piace, no?"
"Scherzi?"
Alza lo sguardo incredul...
Stampava pamphlet rivoluzionari nello scantinato di un vecchio immobile in
centro città. Al piano di sopra c'era una profumeria storica dove bazzicava
gente rigidamente conformista e a cui interessava solo che la loro pelle
profumasse come quella di editrici newyorkesi settantenni o come quella di un
cane appena uscito dal...
A volte l'inchiostro finiva e lei si faceva cupa tutto d'un tratto, mentre i
suoi tratti sbiadivano e nulla era più così poetico. O io stesso cadevo
nell'oblio e le frasi diventavano sconnesse, le dita stanche che si facevano
sfuggire via la nostra storia. In quei momenti litigavamo per ogni stupida cosa
– una sedia fuori ...
Quando incontrai Marine le dissi che la serata d’estate perfetta era fumare un
paio di canne ascoltando i National. Forse era un po’ strano, pensò. Le sere
d’estate si fumava con la voce di Matt Berninger in sottofondo. Oppure si andava
nella vecchia baracca nel centro del vigneto, si beveva vino e si ululava alla
Luna. O ...